Campus Bio-Medico di Roma
tel. 06.225411.899 - 240
Centro Medico Parioli
tel. 06.8080344
Clinica Paideia
tel. 06.83600600
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La malattia da reflusso gastro esofageo non è di per se una patologia di interesse chirurgico ma viene egregiamente trattata dai gastroenterologi e tenuta sotto sorveglianza endoscopica.
Quando la malattia da reflusso è complicata dalla presenza di un’ernia iatale o da una condizione di Esofago di Barrett (condizione in cui la normale mucosa squamosa pluristratificata dell'esofago tubulare distale viene sostituita, per una lunghezza di almeno 3 cm dalla giunzione gastro-esofagea, da epitelio cilindrico) allora deve essere attentamente valutata l’indicazione ad un intervento chirurgico. È ormai dimostrato che l'esofago di Barrett è una condizione acquisita, risultante da un reflusso gastro-esofageo cronico, con la successiva distruzione del normale epitelio e la sua sostituzione con cellule cilindriche risalenti dalla giunzione gastro-esofagea: sono necessari prelievi bioptici seriati (ogni cm dalla giunzione esofago-gastrica) per la documentazione della malattia e della eventuale displasia o degenerazione. L'esofago di Barret costituisce una lesione pre-cancerosa con una possibile progressione a displasia lieve, media e grave, e a neoplasia: vi è un generale consenso sulla necessità di trattamento aggressivo in ogni caso di esofago di Barrett classico (> 3 cm).
Il Primo trattamento è sempre quello medico che deve essere aggressivo a base di omeprazolo o derivati, a dosi piene, in associazione con mucoprotettori e continuato.
In alcuni casi è indicato un trattamento endoscopico con mucosectomie e/o sottomucosectomie.
Tuttavia in alcuni casi solo l’intervento chirurgico di plastica antireflusso, ripristinando una barriera tra esofago e stomaco, può abolire completamente la patologica esposizione dell’esofago distale al succo gastro-enterico. Va comunque detto che l’intervento, pur abolendo il reflusso, solo raramente determina una regressione dell'epitelio colonnare. Una displasia di grado lieve può invece regredire con l'intervento chirurgico. Data l’impossibilità di distinzione tra displasia grave e carcinoma in situ, questa va considerata una precisa indicazione alla resezione chirurgica. In ogni caso, i pazienti affetti da esofago di Barrett necessitano di una sorveglianza endoscopica e bioptica annuale "ad vitam", sorveglianza che diventa trimestrale in caso di displasia.